mercoledì 25 gennaio 2012

Crescita, ora palla al parlamento

di Paolo Vesce

Eccoci arrivati alla fase 2: si parte col decreto sulle liberalizzazioni, o “crescItalia”, se preferite. Decretone, decretino, o decreto sbagliato ed ingiusto? Tanti e in vari settori i provvedimenti, molti dei quali condivisibili, nella speranza che diano una boccata d’ossigeno all’economia e possano essere un primo passo verso un mercato con meno balzelli ormai incomprensibili e più conveniente per il cittadino-consumatore.
Non tutto è giusto, però, e molto non è stato fatto.
Di sicuro dal risultato delle otto ore di Consiglio dei Ministri di venerdì scorso emerge chiaramente il diverso peso che le diverse categorie (o lobby, che non è una parolaccia) hanno nel nostro Paese. Se penso ad una categoria che ne esce massacrata, mi vengono in mente i piccoli commercianti, che già non se la passavano benissimo, direi.

I preparativi di Cuba per l'arrivo del Papa

di Paolo Vesce

A poche settimane dalla visita di Benedetto XVI, all’Havana si registra l’ennesima morte in carcere di un dissidente politico. Wilman Villar Mendoza, 31 anni, era in sciopero della fame dal 25 novembre scorso per protestare contro una condanna a quattro anni di carcere. “Disobbedienza, resistenza e attentato”, la formula tipica di accusa con cui il regime di Raul Castro (e prima di Fidel) da sempre mette a tacere gli oppositori politici, il tutto con un processo-farsa a porte chiuse che dura al massimo un paio d’ore ed in cui è difficile ipotizzare il rispetto delle regole del contraddittorio. Fatale fu a Villar Mendoza la partecipazione ad una manifestazione di piazza contro il regime a Santiago, in occasione della quale fu arrestato e messo in isolamento in una cella del carcere di Aguadores, che i dissidenti paragonano ad un campo di sterminio, per le pessime condizioni in cui verserebbero i detenuti.

martedì 17 gennaio 2012

11 gennaio, spartiacque delle “due Italie”

di FLAVIA PERINA

il link all'editoriale su futuroeliberta.it dove Flavia Perina chiarisce ogni dubbio sull'impossibilità ad eventuali accordi in futuro con gli ex AN

http://www.futuroeliberta.it/11_gennaio_spartiacque_delle_due_italie

venerdì 13 gennaio 2012

Cosentino l’ha fatta franca. Un altro solco scavato tra Parlamento e cittadini, tra il FLI e gli ex AN

di Corradino Bruno

Ieri con la negazione della Camera all’arresto di Cosentino si è scritta l’ennesima pagina nera della Repubblica. Se questo ha turbato l’intero popolo italiano per il fatto in se, per noi del FLI c’è stato un motivo di amarezza in più constatando che tutto è avvenuto con l’aiuto di molti ex AN. “Ciò che più disgusta e addolora è lo spettacolo di giubilo all'esito del voto di tanti amici con i quali ho condiviso militanza e passione giovanile”, è il commento del vice coordinatore nazionale del FLI, On. Fabio Granata. Nonostante l’ovvio imbarazzo di La Russa che non ha impedito allo stesso di essere ospite di “piazza pulita” su La7 per provare a giustificare l’ingiustificabile, l’ex AN ha provato ad arrampicarsi sugli specchi fino a far sbottare l’ On. Di Pietro con un “e pensare che venivi da destra!”.
Sarebbe opportuno pertanto che il nostro partito ci andasse cauto con dichiarazioni ufficiali come quelle dei giorni scorsi su affaritaliani.it (http://affaritaliani.libero.it/politica/donato-lamorte-fli) dell' On. Donato Lamorte , storico esponente del MSI e amministratore dei beni immobili del partito, dove lo stesso auspica il ritorno ad Alleanza Nazionale e a riprendere sulla barca tutti i traditori (Gasparri, La Russa ecc. ecc).

sabato 7 gennaio 2012

“Riflessioni” sul 7 gennaio

di Paolo Vesce

Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni. Sono i nomi di tre ragazzi giovanissimi, militanti del Msi, uccisi a Roma il 7 gennaio 1978 in un agguato davanti alla sezione del partito in via Acca Larentia, rivendicato poi da un gruppo di terroristi rossi.
Qualcuno dice che eventi come questi dovrebbero far riflettere. Ebbene, colgo l’invito e provo a farlo.
Quella stagione, contrassegnata dall’odio e dalle bombe, fu sicuramente tra le pagine più nere della storia d’Italia. Tra le vittime tanti innocenti, tra cui ragazzi trucidati in nome di un ideale solo perché “colpevoli” di vivere con passione altri ideali. Una storia in cui non ci sono vincitori, ma solo vinti. Una storia di sangue che in molti vedono lontana,