giovedì 12 aprile 2012

Dura lotta alla mafia ed eliminare zone grigie di connivenza con la politica

Lotta a criminalità organizzata questione nazionale unificante. Fondamentale e prioritario rimane l’obiettivo di eliminare tutte quelle zone grigie di connivenza e contiguità tra la politica e la criminalità organizzata, e di contrastare tutte le situazioni di omertà, rassegnazione e sfiducia che possono intaccare il tessuto economico e civile del nostro Paese. “La lotta alla mafia come questione nazionale, la lotta alla mafia come valore unificante e condiviso nella politica e nella società, la lotta alla mafia come fattore di riscatto sociale, civile ed economico è questa, in sintesi, la grande e attualissima lezione di Pio La Torre. Una lezione che deve continuare e che deve ispirare l’azione decisa e intransigente delle Istituzioni.
La terza carica dello Stato ha ricordato la legge del 13 settembre 1982 che porta il nome di La Torre insieme con quello dell’allora ministro dell’Interno Virginio Rognoni: “Ha rappresentato una svolta decisiva nella lotta antimafia, dotando lo Stato di nuovi e più incisivi strumenti di contrasto alla criminalità e fissando criteri legislativi che rimangono ancora oggi fondamentali nell’azione di tutela della legalità e di prevenzione delle attività mafiose”.Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, parlando al convegno ‘Pio la Torre. Trent’anni dopo’, in corso alla sala della Lupa di Montecitorio per ricordare il politico ucciso a Palermo nel 1982 dalla mafia.
“La importanza e la grande attualità di questo profilo della lotta alla mafia è testimoniato dalla coraggiosa reazione all’intimidazione mafiosa venuta in questi anni dal mondo imprenditoriale siciliano e anche dalla sempre più diffusa consapevolezza che contrastare efficacemente la mafia significa rimuovere uno degli ostacoli che rallentano il cammino dell’economia italiana”.
“Eroi” come Pio La Torre, ha concluso Fini, “devono continuare a vivere nella nostra memoria, nei nostri sentimenti di unità civile e nel nostro impegno quotidiano per la dignità, la libertà e la democrazia della nostra comunità nazionale. Credo che sia il modo più giusto e doveroso per onorare la loro memoria.

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